Maserati Driving Experience: l’MC20



Presso la lussuosa cornice del Palace Hotel 5 stelle di Milano Marittima, lo scorso weekend si è tenuta la Maserati Driving Experience di BluVanti Maserati Penske Cars Italia (tengo a sottolineare gentilissimi e professionali, consigliati per qualsiasi altra informazione o approfondimento sulla vettura) in cui ho potuto provare la nuovaMaserati Granturismo il sabato, e la MC20 che la domenica ha provato un mio collaboratore e amico (Giorgio Vella), in quanto ero impegnato in un altro evento con ex meccanici e piloti di F1.



La MC 20 monta il V6 3 litri biturbo Nettuno come la Granturismo, ma in questo caso siamo a 630cv. Il motore è perfettamente posteriore centrale, la monoscocca è in carbonio realizzata da Dallara con uno studio di 2000h di galleria del vento. Piccola premessa : in questo caso è stata provata in mappatura Sport (oltre ci sarebbe la Race), anche se non è quello a fare poi la differenza.



Il sound non è dei migliori, il rombo è cattivo ma un po' troppo debole. L'accelerazione è fluida e scarica con facilità tutta la coppia in leggerezza e non ti accorgi di arrivare ad alte velocità nonostante sia un turbo: in pratica un proiettile. Infatti in accelerazione non c'è ritardo del turbo, e poi la cambiata è super veloce, ed è quasi impercettibile.

 


Il design è pulito e si fa guardare, con impostazione stile MC12; nessuna appendice mobile ed una linea fluida. Il tridente sul cofano trasparente usato come sfogo per l'aria è una delle sue particolarità.

 


All'interno carbonio ovunque, sia in fibra che forgiato, che la fa sembrare davvero un auto da pista. Il disegno degli interni sposa la filosofia di ridurre al minimo il visual noise, come vuole il suo designer Klaus Busse; è estremamente semplice ma molto sportivo, stona un po' con gli esterni che sono poco più eleganti. Il volante è quello della Giulia Quadrifoglio, il display centrale è molto comodo e ben progettato; mostra la percentuale  freno e acceleratore. L'ergonomia è studiata molto bene, nonostante le aperture delle portiere a farfalla, si accede comodamente all'abitacolo. Nota dolente : pochissima personalizzazione se non si opta per la customizzazione su misura "Maserati Fuori Serie",

 


Le sospensioni ed il telaio sono un capolavoro, l'auto si sente cucita intorno a te, va esattamente dove vorresti andasse. I freni si scaldano in fretta, estremamente sicuri e confortanti; all’inizio la frenata è un pò spenta, per poi diventare comoda e modulabile. Al 40% di pressione sul pedale, la frenata è già molto potente e questo aiuta nelle curve strette.

 


L’elettronica è il must, le dà carattere; controlla la trazione nonostante l’enorme coppia e potenza,  ed ispira fiudcia. La guida è molto intuitiva, quando c'è da scaricare è brutale. Il volante ha una precisione astronomica, la macchina va dove ti pare, ti dà fiducia anche in curva ad alta velocità. È piazzata a terra ed in città è morbidissima allo stesso tempo; passa dall'essere super sportiva  a granturismo. Non è un'elettronica nè invasiva nè ridotta al minimo essenziale,  ti accompagna e dà quello che serve, ti fa sentire il vero spirito della macchina. 



Sembra una normale e comoda auto di lusso quando si va piano, ma ha quel carattere latente pronto a spingerti a velocità folli. Il traction control in rettilineo scarica perfettamente tutta la potenza a terra, la macchina non va di traverso, ma ha il pieno controllo di tutte le situazioni. È tagliente, affilata e precisa. Qualcuno diceva in un film dei Vanzini "sta machina è na spada" : è la metafora che più rende l'idea. Non la capisci all'inizio perché è un'auto complessa da capire, profonda  e misteriosa; arriva vestita da James Bond, ma ti fa male come Rambo quando deve. È un unicum nell'universo automobilistico, infatti il suo slogan recita : “the first of its kind”.


Foto: Giorgio Vella




 

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