Minardi Day 2025: più vero della Formula 1

C’è chi va a Imola per la Formula 1, e poi c’è chi ci va per il Minardi Day, oppure entrambi... ma diciamolo, qui si respira qualcosa che altrove si è perso: il profumo delle vere corse. Non a caso quest'anno l’Historic Minardi Day ha tagliato il traguardo della nona edizione con un nuovo record: oltre 20.000 presenze in due giorni e più di 700 vetture storiche. Ma i numeri non bastano a raccontare l’atmosfera. 


Un ritorno alle origini

Nato nel 2016 per riportare la Formula 1 a Imola (non quella dei riflettori, ma quella dei cuori) il Minardi Day è diventato un appuntamento di culto. A dieci anni dall’ultima gara del team faentino Gian Carlo Minardi ha immaginato un evento unico: rivedere in pista i colori del suo team e altri pezzi irripetibili, dalle F1 alle F2 e F3, dai prototipi alle GT che hanno battagliato lungo il tracciato intitolato a Enzo e Dino Ferrari. E perchè no anche qualche stradale degna di nota.

Il paddock come museo vivo

L’attività in pista è stata intensa: quindici sessioni giornaliere con Formula Junior, Abarth, Italia, F2, F3, F4, GP3, GP2, F3000, Prototipi, GT storiche e GTS. Grazie alla partecipazione di Scuderia del Portello, Club Tazio Nuvolari, R.I.A.R., Club Motori Modena, Mazda Italia e Lotus Club Italia, il paddock è diventato un museo vivo. Presenti anche Lancia LC1 e LC2 in livrea Martini Racing ed altre storiche uniche che in questo caso non hanno girato in pista, mentre Pagani, Dallara, Pambuffetti, Praga, Mazda e Lotus hanno portato il presente. 

Le F1 che fanno rumore

Dalla March 701 del 1970 alle Williams FW33 del 2011, passando per Lotus 72E, Tyrrell P34 a sei ruote, Ferrari 412 T1, Arrows, Shadow, Osella, Fondmetal e ovviamente Minardi. La replica della McLaren MP4-15 autografata da Mika Hakkinen e quella della MP4/5B di Senna hanno chiuso il cerchio.









I protagonisti

In pista e nei box, i piloti che hanno scritto la storia: Capelli, Nannini, Merzario, Patrese, Martini, Badoer, Arnoux, Boutsen, Alliot Moreno, Guerra, Montermini, Perez Sala, Gabbiani, Stohr, Lavaggi, Apicella, Campana, e tanti altri. Ma anche gli ingegneri come Aldo Costa, Tredozi, Cowperthwaite, e Giorgio Piola. Un parterre da paura!

Emozioni e memoria

Al Museo Checco Costa, la mostra “40 anni della Formula 1 di Faenza” ha celebrato il debutto del team nel 1985 con sette monoposto simbolo di quattro decenni di coraggio indipendente..

Cultura, non intrattenimento

Il Minardi Day non è solo nostalgia, è anche rispetto.Come Goodwood e come gli eventi Peter Auto, è uno spazio dove il motorsport torna ad essere cultura. Dove gli appassionati si emozionano, dove le famiglie portano i figli a vedere le auto vere, quelle che fanno ancora rumore e che fanno tremare il suolo sotto ai piedi, mentre il mondo corre verso l’elettrico e il silenzio. Dove il paddock è un luogo di incontro, non di marketing.

40 anni Minardi: la mostra che racconta il coraggio

Non servono titoli mondiali costruttori per entrare nella storia. Servono idee, ostinazione, e una visione che non si piega. La mostra “40 anni della Formula 1 di Faenza”, allestita al Museo Checco Costa durante il Minardi Day 2025, è tutto questo. Un tributo a chi ha osato, quando nessuno ci credeva.

Dal Brasile a Imola: il cerchio si chiude

Era il 5 aprile 1985 quando, sul circuito di Jacarepaguá, in Brasile, la Minardi M185 scendeva in pista per la prima volta con Pierluigi Martini. Quarant’anni dopo, a pochi metri dal box 1 dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, sette monoposto raccontano quella storia.

Le protagoniste

In mostra:


• Minardi M185 (1985) – il debutto

• Minardi M189 – la più competitiva

• Minardi M192 e M193 – gli anni della maturità

• Toro Rosso STR03 e STR05 – l'arrivo di Red Bull

• Racing Bulls VCARB 02 (2025) – il presente

Sette auto, quattro decenni, un solo spirito: indipendente, testardo, visionario.

Non è nostalgia. È identità.

La mostra non celebra il passato, lo rivendica. Ogni monoposto è un frammento di un’idea che ha resistito al tempo, ai budget, ai pronostici. Minardi non ha vinto titoli, ma ha vinto qualcosa di più raro: il rispetto. E oggi, in un paddock che spesso dimentica da dove viene, questa mostra è un promemoria.

Faenza, capitale morale della F1

La Formula 1 ha tante capitali, una su tutte sicuro Maranello, ma Faenza è quella morale. Perché da lì è partito un sogno che ha attraversato decenni, team, motori e generazioni.




Ayrton Senna al Minardi Day: il mito che non smette di correre

Ayrton non c’era. Ma c’era ovunque. Ed è stata la cosa più suggestiva che abbia mai vissuto.

Al Minardi Day 2025, il ricordo di Senna ha attraversato l’autodromo come un vento caldo, non solo nella statua del Parco delle Acque Minerali, ma nei colori, nei gesti, nei dettagli...

La McLaren MP4/5 e il ritorno del 1990

Luciano Crespi, artista e stuntman argentino, ha portato in pista la replica della McLaren MP4/5, protagonista della serie Netflix dedicata a Senna. Casco e tuta originali. Giri lenti, ma pieni.

“Ayrton attraverso i colori”

Alessandro Rasponi ha presentato la mostra “Ayrton attraverso i colori”, un’esposizione che non racconta Senna con le parole ma con tele, pigmenti e contrasti.

Nasce la Tifoseria Ayrton Senna Italia

Durante l’evento è stata ufficializzata la nascita della TAS – Tifoseria Ayrton Senna Italia, con Gian Carlo Minardi come primo socio. Un’associazione che vuole condividere il mito con le nuove generazioni, organizzare eventi, mostre e iniziative benefiche. Riconosciuta dalla famiglia Senna, la TAS è un ponte tra passato e futuro.

Il mito 

Senna non è solo un pilota, è coraggio, precisione, spiritualità applicata alla velocità. Al Minardi Day queste cose hanno trovato casa. Perché qui, più che altrove, il motorsport è ancora umano.

Le tre P delle hypercar al Minardi Day 2025: Pagani, Praga, Pambuffetti

Al Minardi Day si va per vedere auto e si va per sentirle. E quest’anno, tra le F1 storiche e le GT da battaglia, tre nomi hanno portato in pista artigianalità e rumore: Pagani, Praga e Pambuffetti.Tre visioni diverse, un’unica ossessione: emozionare.

Pagani Automobili

Pagani Automobili torna a Imola con quattro modelli che raccontano la sua storia: Zonda F, Huayra Codalunga, Utopia e Huayra Roadster BC. La Zonda F, tributo a Fangio, è una perla rara che ha fatto scuola al Nürburgring. La Codalunga, con le sue forme levigate dal vento, è un omaggio alle auto da corsa degli anni Sessanta. L’Utopia segna l’inizio della terza era Pagani: V12 biturbo da 864 CV, cambio manuale, zero ibrido. E poi lei, la Roadster BC, in pista: 800 CV, 1.050 Nm, scarico a terminali in titanio.




Praga Cars

Dalla Repubblica Ceca arriva la Praga Bohema, una hypercar che non chiede permesso. Motore Nissan GT-R V6 biturbo da 700 CV, telaio in carbonio, peso sotto i 1.000 kg. Cambio sequenziale Hewland, aerodinamica attiva, sospensioni push-rod. È pensata per la pista, ma omologata per la strada. E al Minardi Day, ha fatto capire che l’Est europeo non scherza. Curiosità: la Praga come azienda esiste dal 1907 ed ha prodotto anche esemplari di Isotta Fraschini su licenza.

Pambuffetti Automobili

Da Spoleto, Pambuffetti porta la PJ-01: 950 kg, V10 aspirato da 820 CV. Un’auto che non vuole piacere a tutti ma vuole piacere a chi guida davvero. Telaio in carbonio, cambio sequenziale, sospensioni regolabili... è una dichiarazione d’indipendenza. Assetto da F1 e aerodinamica da paura, ogni elemento qui ha un peso sul rendimento aerodinamico della vettura.

Tre filosofie, un solo messaggio

Pagani, Praga e Pambuffetti non vendono auto, vendono esperienze, come un ristorante stellato. 

Club Lotus Italia al Minardi Day: curve, passione e heritage

Al Minardi Day 2025, tra F1 storiche e prototipi da brivido, c’è stato anche spazio per un debutto speciale: quello del CLI Trophy, la serie dedicata ai possessori di Lotus e derivate, organizzata dal Club Lotus Italia.

In pista, con stile

Sabato 13 e domenica 14 settembre, oltre 40 Lotus moderne e d’epoca hanno sfilato sul tracciato del Santerno in due turni esclusivi. Niente cronometri, solo emozioni.

Il tour appenninico

Prima di arrivare in autodromo, i soci CLI hanno affrontato un tour stradale appenninico partendo da Calenzano, attraversando i passi della Futa e della Raticosa. Un percorso pensato per chi ama le curve, il paesaggio e il piacere di guida... d'altronde guidano delle Elise.

Un club che fa scuola

Fondato nel 2012 a Montecatini Terme, il Club Lotus Italia è oggi il più longevo e attivo della penisola, con oltre 500 soci e 8 eventi all’anno tra strada e pista. Presente in tutta Italia e anche all’estero, è una community che unisce passione, competenza e spirito sportivo. Al Minardi Day, ha portato tutto questo ed ha lasciato il segno.

Mazda MX-5 al Minardi Day 2025

Quest’anno, per la prima volta, Mazda ha scelto di essere presente al Minardi Day. E non lo fa con una supercar da copertina, ma con qualcosa di più vero: la MX-5. Una roadster che non ha bisogno di urlare per farsi notare. Perché chi guida una MX-5, lo fa per sé. Non per gli altri.

Un festival per chi ama guidare

Il Minardi Day non è solo un evento. È un luogo dove il motorsport torna ad essere cultura, è uno spazio dove si celebra la guida, non il marketing. Mazda lo ha capito ed ha scelto di esserci.

Homura e Kazari

Protagonista del box Mazda sono le nuove MX-5 Homura e Kazari. “Homura” in giapponese significa fuoco ardente, e questa versione lo dimostra: cerchi Rays ultraleggeri, pinze Brembo rosse, sedili Recaro in pelle e tessuto scamosciato, retrovisori neri lucidi. Ogni dettaglio è pensato per chi guida davvero, piede destro e poco altro.

"Kazari" significa ornamento, e qeusta MX-5 è un tributo alla bellezza. Interni in pelle Nappa beige, tetto in tela coordinato, impianto Bose, sedili riscaldabili e guida assistita di livello 2. Per chi ama guidare senza voler rinunciare al comfort.

La leggerezza che resiste

Con oltre un milione di esemplari venduti nel mondo, la MX-5 è la roadster più amata di sempre. La sua ricetta è semplice e vincente: leggerezza, reattività, design. Al Minardi Day 2025, torna nella sua forma più autentica, proprio i un un ambiente che premia l’essenza, non l’apparenza.

Esperienze vere

Durante l’evento, Mazda ha offerto ai visitatori giri in pista da passeggeri, un modo diretto, sincero, per far vivere la guida. Senza filtri, solo asfalto, gomme e cuore.

Valori condivisi

La presenza di Mazda al Minardi Day non è casuale, è una scelta di campo. Resilienza, determinazione, passione autentica: gli stessi valori che hanno sempre contraddistinto la Scuderia Minardi. E che oggi ritroviamo in questa roadster giapponese che continua a parlare la lingua della guida.


Imola, come deve essere

Per due giorni, l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari è tornato ad essere quello che dovrebbe essere sempre: il cuore pulsante del motorsport. Non una location, ma un santuario. E il Minardi Day, più della Formula 1, lo ha reso vivo. Il Minardi Day non è un evento: è un rito. E nel 2025, a quarant’anni dal debutto del team in Formula 1, è diventato qualcosa di più: un atto di resistenza culturale.

Minardi Day 2025: il rombo non si spegne mai

Rio de Janeiro, 1985. Minardi debutta in F1.

Imola, 2025. Il nome è ancora lì.

Non ha vinto titoli, ma ha vinto cuori. 


Scritto da: Pierteodoro Mascia


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