Più stile, meno nostalgia
Ferrari l’ha definita una coupé 2+2 “nata per lunghi viaggi”. Ma qui dentro ci trovi tutto tranne la noia da crociera: la Amalfi prende ispirazione da Purosangue e 12Cilindri, con linee tese, nuove proporzioni e un linguaggio stilistico che guarda avanti. L’anteriore è più scolpito, il posteriore più muscoloso, i fari sembrano sguardi taglienti da passerella. Sembra quasi una Ferrari fatta da chi sa che anche la bellezza può osare.
Il V8 è ancora lì — e fa benissimo
Sotto il cofano c’è ancora il V8 biturbo da 640 CV, collaudato e amato, con il cambio doppia frizione a 8 rapporti che ormai è diventato il maestro zen della rapidità. Non c’è ibrido, non c’è plug-in, niente elettrico. E sai cosa? Meglio così. La Amalfi è fatta per chi vuole guidare, non per chi vuole farlo sapere. Una GT da 0-200 in 9 secondi.
Dentro si cambia tutto
L’abitacolo è tutto nuovo. Niente più soluzioni derivate dalla Roma, qui si entra in una vera GT moderna, con una doppia zona cockpit, infotainment evoluto e una nuova filosofia ergonomica. Insomma, è il salotto buono di Maranello, e stavolta si ritorna ai tasti fisici sul volante.
Non una Roma col mascara
La Amalfi è una Roma che si evolve, si eleva, si rilancia. Non è un maquillage, è un cambio d’identità. Con un nome che profuma di mare, lusso e italianità.
Scritto da: Pierteodoro Mascia
Foto: © Ferrari S.p.A
Courtesy of Ferrari Media Center
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