Vulcani, marziani ed un V12 da 2.157 CV: la sfida alle convenzioni di Giamaro Automobili

Nel 2019 Giacomo Commendatore ed il figlio Pierfrancesco, già a capo dell'impero Eminflex e da sempre appassionati di auto sportive, hanno una visione: creare una hypercar audace, che sprigioni primordialità e distrugga i cliché classici delle auto sportive di lusso. La visione prende forma ed il 22 maggio 2025 viene presentato (presso la propria sede di ricerca e sviluppo di Cavezzo, provincia di Modena) un nuovo marchio pronto a prendersi un posto nella Motor Valley italiana lanciando la Giamaro Katla

L'auto che tutti gli appassionati (sopratutto quelli che sapevano che un nuovo V12 quadriturbo da quasi 2.000 CV stava emettendo i primi vagiti a banco prova) stavano aspettando. Un motore che mette le radici nella tradizione meccanica modenese fatta di tortellini, olio motore e cilindri a comitive di 12, ma che però non deriva da nessun progetto già collaudato; nasce da un foglio bianco in collaborazione con Italtecnica.

Ma la cosa più rincuorante e bella è che non è elettrica, alla faccia di quelli che "eh ma i motori elettrici possono arrivare facilmente a 1.000 e passa CV"... purtroppo (in realtà per fortuna) questa notizia non è mai arrivata dalle parti di Modena.

Il nome deriva da uno dei vulcani più temuti del mondo, Katla appunto. E così come il vulcano latente esplode di colpo in un impeto devastante, così fa l'idea dei Commendatore e così si comporta il motore della Giamaro.

L'ultima pennellata di romanticismo lo dà il fatto che la macchina sia stata collaudata da Loris Bicocchi.

Ma non solo tecnica e design fanno parte dell'innovazione e della sfida alle convenzioni di questa macchina... infatti in casa Giamaro si parla di "Personal Engineering".

In pratica il cliente non sceglie soltanto le personalizzazioni di interni ed esterni come succede con tutte le altre auto di lusso, ma può scegliere anche assetto, mappatura motore, risposta sterzo e taratura sospensioni divenendo parte del processo creativo e lavorando a fianco degli ingegneri: "nessuna Giamaro è uguale all'altra perché nessun cliente è uguale ad un altro".

Il design (nato dalla matita della Camal Studio di Torino) è pazzesco, elegante e brutale allo stesso tempo; non sembra nemmeno il primo modello creato da una Casa appena nata, le forme sono giuste e denotano grande maturità estetica. Non me lo sarei mai aspettato da un'hypercar così estrema, è davvero piacevole da guardare. 

Ed è incredibile come la vettura sembri in movimento anche da ferma, come un'opera d'arte futuristica ma minimalista. No, non sto esagerando e nessuno mi ha dato dei soldi per scrivere determinate cose, si tratta di pura verità e forse anche di orgoglio italiano. 

Tutti i più piccoli dettagli estetici hanno un loro perché, ad esempio sul retro troviamo un alettone mobile a carico variabile che modifica automaticamente altezza ed inclinazione in risposta a velocità, traiettoria e forze laterali. In più funge anche da aerofreno.

Gli interni sono realizzati in materiali ovviamente di prima scelta tra cui fibra di carbonio, alluminio e tessuti pregiati. L'abitacolo ricorda molto quello di un aereo militare.

Il cambio per ora è un manuale 7 marce disponibile con comandi al volante o con la leva standard, a cui presto verrà affiancato un doppia frizione a 11 rapporti elettroattuato in fase di sviluppo... in casa Giamaro si esagera anche sul lato trasmissione oltre che sul lato propulsore. Tutto a trazione posteriore.

I cerchi in lega,  20" davanti e 21" dietro, montano pneumatici Bridgestone realizzati su misura. Le sospensioni, cui ogni componente è ricavato da alluminio pieno tramite CNC, sono indipendenti a quadrilateri sovrapposti con ammortizzatori elettronici regolabili ad ogni superficie e velocità e con altezza da terra modulata automaticamente. Su entrambi gli assi vi è la presenza del terzo elemento che permette configurazioni illimitate.

Sotto l'opera d'arte di Camal Studio si nasconde un telaio monoscocca in fibra di carbonio di appena 170 kg che garantisce una rigidezza torsionale di 40 kN/mm e una rigidezza flessione di 16 kN/mm. Il peso di tutto l’ambaradam raggiunge invece i 1.450 kg.

I freni sono carboceramici con dischi di 420 mm davanti (10 pistoni) e 410 mm dietro (4 pistoni).

Cinque modalità di guida: Standard, Wet, Performance, Top Speed ed Individual, ma la vera novità esclusiva è il sistema di "sbloccaggio" dei 2.157 CV. Per dominarli tutti ci sono tre chiavi, realizzate chiaramente in pietra lavica, che sbloccano vari livelli di potenza:

  • Chiave bianca: range di potenza compreso tra 400 CV e 800 CV.
  • Chiave rossa: 1.670 CV e 1.556 Nm
  • Chiave nera: 2.157 CV e 2.008 Nm

Produrre una macchina del genere con un V12 con quattro turbo nel 2025 è come portare una mitragliatrice ad una rissa con i coltelli: tecnicamente eccessivo, praticamente perfetto.

La Katla verrà prodotta nel nuovo stabilimento di Castelfranco Emilia. €2.500.000 non è il prezzo del superbollo in caso di targa italiana, ma quello di partenza per averne una.

A sorpresa però il 22 maggio Giamaro ha rivelato un'altra vettura, ancora più folle ed audace della Katla. Il pubblico la accosta alla Lamborghini Huracan Sterrato, ma la concezione dell'auto in questione è completamente diversa: parliamo della Albor.

Non è un suv, non è una hypercar in senso lato, ma un'auto libera e visionaria... o come la definiscono in Giamaro, marziana. Non a caso il nome Albor deriva sempre da un vulcano, presente però su Marte.

Probabilmente Albor incarna la filosofia Giamaro più di Katla, una vettura davvero imponente che rifiuta qualsiasi schema con tanto coraggio. 

A quanto pare in Giamaro tutto è ardimentoso, spericolato e temerario. Due auto che danno tanta speranza a noi appassionati in uno dei momenti più tristi e noiosi della storia dell'automobilismo... è una ventata d'aria, anzi un uragano che ci voleva per scuotere un pò il mondo automotive.

Qui si parla di ingegneria allo stato puro e alla massima espressione, di innovazione senza limiti e di regole giustamente infrante... un mondo totalmente opposto a quello del riposo notturno.

La verità è che sarei anche molto curioso di guidare un qualcosa con 2.157 CV nella schiena. Beh, benvenuta sulla scena Giamaro!

scritto da Pierteodoro Mascia

Foto: Giamaro Automobili

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