Speed 8, la salvezza di Bentley

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Questa potrebbe essere la vettura che ha risollevato le sorti di Bentley, infatti fu creata per volontà di Volkswagen (proprietaria del marchio) per competere alle 24 ore di Le Mans 2000, 2002 e 2003.

Stiamo parlando della Bentley Speed 8; erano gli anni in cui l'Audi R8 dominava le competizioni motoristiche per prototipi e condivideva con la Bentley lo stesso motore.

Ma la Bentley era molto più potente, infatti faceva parte della classe LM GTP (ovvero i prototipi col tettuccio chiuso) a differenza della R8 che faceva parte invece dei prototipi barchetta classe LMP900.

Volkswagen voleva rilanciare il marchio inglese e punta tutto sulla gara di durata più importante del mondo. Alla Le Mans del 2001 delle due Bentley schierate ne arriva una terza (inevitabilmente dietro le due Audi R8 ufficiali), mentre nel 2002 la Bentley arriva quarta dietro a tre Audi ufficiali che completano una tripletta sul podio.

All'inizio del 2003 due Speed 8 partecipano anche alla 12 ore di Sebring: le qualifiche vanno male, infatti partono 52a e 53a, ma in gara riescono a recuperare ed arrivano terza e quarta, naturalmente ancora dietro le due Audi R8.

Alla Le Mans del 2003 il gruppo Volkswagen decide di non schierare Audi R8 ufficiali puntando tutto sulla Speed 8, e i due piloti di punta dell'Audi Kristensen e Capello vengono fatti gareggiare sulle Bentley. 

Il risultato è quello delle aspettative: Bentley prima e seconda (e a seguire due Audi R8). Fu così che Bentley ottenne il sesto trionfo a Le Mans dopo cinque successi ottenuti tra il 1923 e il 1930.

Ma soprattutto ottenne una grande visibilità a livello mondiale, che era ciò che voleva Volkswagen. Molto probabilmente la Bentley come la conosciamo oggi lo dobbiamo soprattutto a questa vittoria.


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