GP di Las Vegas: la storia

La F1 nella città del peccato: questa la novità più attesa del campionato 2023. Una vigilia di un GP che si prospetta controverso, anche a causa delle temperature vicine allo 0 che non gioverebbero alla tenuta delle moderne monoposto e soprattutto alla sicurezza dei piloti. Ma non è la prima volta che la F1 sbarca nel capoluogo della contea di Clark in Nevada; ci furono già due edizioni molto discusse nel 1981 e nel 1982.



Era il 1980 quando il nuovo calendario di F1 era stato diramato con le sue 16 gare, tra le quali spuntava l'ultima: il GP di Las Vegas. Questo venne poi cancellato e riapparve nel calendario 1981 a stagione già inoltrata; infatti serviva un GP che rimpiazzasse quello del Watkins Glen, saltato a causa di questioni economiche. 

Fu così che all'ultima gara del 1981 il Circus fece tappa a Las Vegas, precisamente al Circuito Caesars Palace. E come dice il nome non si trattava di un impianto costruito in periferia, bensì di un circuito ricavato all'interno del parcheggio dell'omonimo hotel.

Il layout era davvero insolito e Andretti lo definì un kartodromo a causa della tortuosità e della forma "a pettine". In pratica era un tracciato costruito con delle barriere di cemento  posizionate alla buona; per questi motivi si tennero delle prove libere già dal mercoledì.

Nel 1981 la classifica piloti in quel momento vedeva una lotta a tre per il titolo: Carlos Reutemann su Williams a 49 punti, Nelson Piquet su Brabham a 48 punti e Alan Jones sull'altra Williams a 43 punti. Quindi il campionato si decideva proprio nel nuovo circuito. Le qualifiche videro Reutemann in pole con Piquet e Jones solamente quarto e sesto. In gara però la partenza dell'argentino fu disastrosa e finì per restare quasi per tutto il GP fuori dalla zona punti, finendo poi ottavo con noie al cambio. Invece Piquet difese con i denti il suo quinto posto assicurandosi così il titolo mondiale per un solo punto, che poi festeggiò al centro medico data la stanchezza e la disidratazione causata dallo sforzo fisico nel bel mezzo del deserto.

Anche nel 1982 Las Vegas fu l'ultima tappa del campionato, ed anche questa volta si decideva il titolo. In testa al campionato c'era Keke Rosberg, sempre su Williams, che aveva tre punti di vantaggio su Didier Pironi (Ferrari) infortunato dopo il terribile incidente di Hockeneim e quindi fuori dai giochi, e nove punti su John Watson (McLaren). In gioco matematicamente c'era anche Niki Lauda che aspettava l'esito del ricorso della squalifica avvenuta a Zolder (era arrivato terzo), ricorso che venne respinto poi a campionato già finito. Inutile dire che per Rosberg fu quasi una passeggiata di salute la vittoria mondiale, divenne campione vincendo solo una gara in campionato. Quella GP venne vinto da un giovane Michele Alboreto su una modesta Tyrrel, il quale approfittò dei problemi avuti dalle Renault di Prost e Arnoux che scattavano in prima fila: fu la sua prima vittoria ufficiale che successivamente gli aprì i portoni della Ferrari. In quella stessa gara c'era in ballo anche il titolo costruttori tra Ferrari, McLaren e Renault che la Scuderia di Maranello portò a casa anche grazie ai punti conquistati da Gilles Villeneuve prima della sua scomparsa.

Il GP di Las Vegas aveva un accordo anche per il 1983 e 1984 ma alla fine la cosa non fu ufficializzata e il GP venne cancellato. Prima della demolizione del circuito per far spazio ad una nuova ala dell'hotel Caesars Palace, si tennero due gare del campionato IndyCar su un nuovo layout più breve di quello della F1 dato che i lavori di ampliamento dell'hotel erano già cominciati.

Ed oggi dopo 41 anni la F1 è pronta a tornare in Nevada, stavolta su un circuito di 6 km (sempre cittadino) che passa attraverso il famoso quartiere Las Vegas Strip, quello con i 19 hotel più grandi del mondo, negozi e casinò per intenderci. E le monoposto questa volta sfrecceranno in notturna, con la conseguente preoccupazione di piloti e team per le condizioni atmosferiche: difatti sono previste temperature tra i 3 e 5 gradi centigradi che andrebbero a compromettere drasticamente il grip degli pneumatici. A questo si aggiunge anche il fatto che il nuovo circuito è principalmente caratterizzato da lunghi rettilinei dove le macchine possono raggiungere i 340 km/h.

Tra controversie, preoccupazioni e hype, si preannuncia un GP davvero particolare. Particolare come la nuova livrea che Ferrari userà sul tracciato dello Strip, in cui sul rosso si fa spazio il bianco. E come nel 1982 anche quest'anno Las Vegas sarà il terzo appuntamento americano della stagione. Non ci resta che attendere domenica (anche se la gara scatterà eccezionalmente sabato alle ore 22 locali, ovvero domenica ore 7 italiane). E chissà se qualcuno non ha già puntato sul 16 o sul 55 rosso!

scritto da

Pierteodoro Mascia



Commenti