Stefan Bellof, la meteora più luminosa di sempre

Stefan Bellof : la carriera di quello che sarebbe potuto essere il pilota più forte di tutti i tempi, interrotta troppo presto a soli 27 anni contro un muro dell'Eau Rouge. 


Stefan Bellof nasce nel 1957 in un piccolo paesino tedesco e si distingue subito sui kart sin da piccolo. 

In poco tempo brucia tutte le tappe nelle varie categorie minori vincendo e convincendo, fin quando nel 1982 arriva in Formula 2 con il modesto Team Maurer-BMW; qui vince al debutto sul bagnato di Silverstone e alla gara seguente ad Hockeneim. 

Contemporaneamente in quell'anno corre a gare riservate a vetture sport prototipo nella categoria DRM. 


Viene così notato dal team Porsche Rothmans ufficiale che lo ingaggia per il 1983. Arrivano pole e vittorie alla 1000km di Silverstone, alla 1000km del Fuji e alla 1000km di Kyalami. 

Nello stesso anno sostiene anche un test con la McLaren F1 assieme a Senna e Brundle; Senna batte il crono di Bellof per un soffio, ma le premesse sono allettanti per il tedesco. 

Però la Rothmans non vuole che il suo pilota firmi per un team sponsorizzato dalla Marlboro (anche se in un’altra categoria), così Bellof viene ingaggiato dalla Tyrrell F1 per il successivo 1984.


Alla 1000km del Nurburgring del 1983 avviene l'impensabile; la sfida è Porsche-Lancia, con la Casa di Stoccarda che schiera le 956 degli equipaggi Stefan Bellof - Derek Bell e Jacky Ickx - Jochen Mass. Le 956 sono le favorite e sull'Inferno Verde sono velocissime; Bellof ancora di più. 

Quello che si sta per avverare è un atto di follia autentica, con contorno di immane talento. In qualifica la Porsche di Stefan è un missile, ai box sono tutti allibiti; Bellof passa sul traguardo ed il crono recita 6'11''.13. In pit lane tutti pensano che ci sia qualche sorta di malfunzionamento nei dislay o nei cronometri. Invece è tutto vero; l'altra Porsche dista 5,7 secondi e la prima delle Lancia è lontana ben 30 secondi. 

Alla fine del giro Bellof rientra ai box e dice "ho fatto un paio di errori, voglio gomme nuove perchè posso fare meglio". Ovviamente alla Porsche non gli danno retta perché conta il risultato e non il record, e le qualifiche si chiudono così. Il tempo di Stefan Bellof al 'Ring è tutt'oggi ancora imbattuto. 

Il giorno successivo in gara, sotto un diluvio pesante, Bellof scappa via; ma quando arriva il turno di guida di Bell, l'altra 956 di Ickx recupera e si porta in vantaggio di 30 secondi. Al secondo cambio pilota Bellof torna alla guida ed in 4 giri recupera lo svantaggio di 30'' riportandosi in testa. Smette di piovere, Bellof è saldamente in testa e la pista si sta asciugando. 

Il vantaggio di Stefan è ora di un minuto e mezzo, ma lui ha ancora in mente di fare il giro record anche in gara: Bellof accelera, gli intertempi (in condizioni di gara e con carico di benzina più elevato rispetto alle qualifiche) sono più bassi di quelli in qualifica : pura utopia! 

Ma al famoso dosso Sprunghugel la vettura, con le quattro ruote staccate da terra, si scompone. La 956 sbatte tra i guard-rail, ma Bellof è illeso ed esce dalla macchina con un sorriso quasi beffardo.



Nel 1984 arriva finalmente il debutto in F1 con Tyrrell, la cui monoposto monta ancora un motore Ford V8 aspirato molto meno performante dei nuovi motori turbo. 

Bellof riesce comunque a portare a casa un sesto posto a Zolder ed un quinto a Imola, anche se la svolta arriva a Monaco. La stessa Monaco 1984 dove sotto il diluvio Ayrton Senna, su una modesta Toleman, si consacra partendo 13esimo e tagliando il traguardo in seconda posizione dopo una serie di sorpassi incredibili. 
Seconda posizione ingiusta, poichè Senna stava arrivando al leader della corsa Prost, ma la gara fu interrotta per volere dello stesso Prost che così creò confusione in direzione gara. 

Dietro Ayrton arriva Bellof, che fa la stessa impresa di Senna e conclude terzo. La differenza però è che la Tyrrell è inferiore anche alla Toleman e che Bellof partiva 20esimo (guadagnando sette posizioni in un solo giro), il che rende la cosa ancora più pazzesca. In più la vettura più veloce in pista era la Tyrrell numero 4. 

Alla fine del 1984 però la Tyrrell viene squalificata dal Campionato a causa di presunte irregolarità, e Bellof perde tutte le statistiche per quell'anno.



Il 1985 si apre quindi con i migliori auspici, con tutti i team di F1 che si contendono Senna e Bellof, due talenti spropositati che avrebbero lottato per la vittoria sotto il diluvio di Monaco senza la controversa interruzione. 

Senna passa alla Lotus e Bellof rimane in Tyrrell mentre firma anche con il Team Brun Motorsport su Porsche 956B nel Campionato Sport Prototipi, ove il team Rothmans gareggia con le nuove Porsche 962. In F1 ottiene un sesto posto a Estoril (in concomitanza con la prima vittoria di Senna) ed un quarto posto a Detroit. Invece nello sport prototipi sulla 956B fa fatica a competere contro le 962; tranne alla 1000km di Spa, dove stava recuperando terreno e lottando per vittoria contro la 962 di Ickx. 

I due arrivano all'Eau Rouge, una delle curve più pericolose del pianeta. Bellof affianca Ickx nel tentativo di un sorpasso ai limiti dell'umano, in preda alla foga agonistica.



Bellof entra all'interno, Ickx chiude la porta mentre sta cercando di impostare la traiettoria ideale e le vetture collidono : finiscono così per schiantarsi a 260 km/h contro il muro di protezione; Ickx sbatte con il posteriore ed esce illeso, Bellof si schianta frontalmente e la vettura prende fuoco. Inutili i soccorsi, Stefan Bellof muore all'arrivo in ospedale. 

Ha così fine la leggenda dell'angelo biondo che avrebbe davvero potuto scrivere la storia del motorsport, mettendo in discussione anche l'ineguagliabile Ayrton Senna.



Scritto da 
Pierteodoro Mascia

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