Ayrton Senna in Ferrari: la vera storia



San Marino 1991, Ayrton Senna vince. Durante la sua carriera molti gli hanno chiesto riguardo un suo probabile approdo in Ferrari, e lui ha sempre lasciato un velo di mistero nelle sue risposte. La stessa domanda gli venne posta a Imola 1991. La sua risposta? 

“Vedi quelle tribune piene di spettatori? Il giorno che guiderò una Ferrari cadranno giù per l’entusiasmo”.





In realtà Senna ebbe più volte contatti con la Scuderia di Maranello nel corso del tempo, vediamone alcuni fondamentali.

1984

Senna ha ormai addosso gli occhi di tutti. Velocità, talento, testa e forza sono solo alcune delle caratteristiche che lo contraddistinguono. Nel 1983 Frank Williams gli propone un test. Seguono a ruota McLaren e Brabham. Per qualche strano motivo non ne nasce nulla, e nel 1984 Ayrton debutta in F1 con la modesta Toleman. A Monaco 1984 sappiamo tutti come è andata, ed Enzo Ferrari iniziò ad informarsi su questo giovane talento, con lo scopo di dargli il sedile di Arnoux l'anno successivo. Tutto si risolse in un nulla di fatto, anche perchè il Drake non era solito puntare sui piloti giovani, e quindi decise di provarci più avanti.

1986

Le stagioni 1985-1986 videro brillare l'astro brasiliano, che intanto portò a casa vittorie, pole e giri veloci su Lotus. Il 1986 fu un anno quasi disastroso per Ferrari. Dopo la quinta tappa a Spa, Ferrari convocò Senna a Maranello in gran segreto. Ci fu un colloquio, ma Enzo non volle trovare un accordo con Senna. Lo riteneva certo un gran pilota, ma non gli piacque come persona.

1991-1992

Durante la stagione 1990, il team principal Ferrari dell'epoca Cesare Fiorio, cercò di avviare una trattativa con Senna. Fiorio aveva due obiettivi : portare il più forte alla Ferrari e toglierlo alle scuderie rivali, avendo così fuori da giochi un avversario ritenuto troppo grande. Fiorio avviò una trattativa personale e segreta con Senna per averlo in Ferrari per il 1991 e il 1992. I contatti iniziarono addirittura nell'aprile del 1990, con Senna che invitò a casa sua due volte (una volta a San Paolo e una volta a Montecarlo) Fiorio per trattare. Lo stesso CdA Ferrari approvò la mossa, e venne addirittura preparato un precontratto, dove erano tacitamente stabiliti ingaggi e bonus, ed in più venivano fornite a Senna una Ferrari F40 ed un'altra Ferrari a scelta tra 348 e Testarossa. Restavano solo i problemi di sponsorizzazione perchè Nacional e Marlboro si contendevano lo spazio pubblicitario sulla tuta del pilota. Insomma tutto sembrava filare liscio e l'approdo di Senna in Ferrari per il 1991 solo una formalità. Ma Piero Fusaro, l'allora presidente Ferrari messo lì da Fiat e senza alcun interesse per i risultati sportivi, decide bene di "vendicarsi" di Fiorio, che a suo dire avrebbe scavalcato le gerarchie. Fusaro spiffera tutto a Prost (che nel contratto aveva come clausola principale non avere Senna come compagno di squadra), e Prost si dirige da Gianni Agnelli per chiedere un colloquio urgente. Agnelli conferma Prost per il 1991 e per Ayrton si chiudono le porte di Maranello. Per la cronaca il 1990 vide Senna campione del mondo proprio ai danni di Prost, complice anche la pessima gestione dei due piloti Ferrari da parte della scuderia. Prost sembrava essere addirittura in vantaggio su Ayrton all’inizio per la vittoria del campionato, ma il suo compagno Mansell, stufo di come veniva trattato, decise di fare campionato a sè e ostacolò Prost verso la rincorsa del titolo. Per onor di cronaca anche il 1991 vide Ayrton campione, con Prost licenziato da Ferrari per avere criticato la vettura 1991.

1993

Prima del suo passaggio in Williams, Senna ebbe un incontro con Jean Todt dopo Monza 1993. Todt purtroppo dovette subito chiudere le porte al brasiliano, perchè avevano già confermato i due piloti per la stagione 1994, ma gli promise che ne avrebbero riparlato per il 1995.

1994

Quattro giorni prima del GP di Imola 1994, Senna ebbe un colloquio formale con il presidente Luca Cordero di Montezemolo a casa sua a Bologna. Si parlò di un eventuale approdo di Senna in Ferrari per il biennio 1995-1996. Ayrton voleva liberarsi a tutti i costi dalla Williams, dove non aveva trovato lo stesso metodo di lavoro di McLaren. In Williams erano tutti più freddi e cinici, in più Senna non era a suo agio con la monoposto. Montezemolo gli promise che ne avrebbero riparlato al termine del GP. Purtroppo sappiamo tutti come è andata. Immaginate se fosse esistito un eventuale binomio Senna-Schumacher sulla rossa, o se la Ferrari non avesse mai più ingaggiato Schumacher.


Lascio a voi commenti, pensieri ed eventuali voli pindarici. Di sicuro la scomparsa di Ayrton ha cambiato per sempre i connotati della F1. Chiudo con una frase di Ayrton Senna :

“Ho ancora tempo davanti a me, e sono certo che un giorno guiderò una rossa Ferrari. E’ uno dei miei sogni”.

scritto da

Pierteodoro Mascia





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